Economia circolare nella siderurgia: gli sforzi di Fin Fer
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.
L’industria siderurgica sta cercando di abbracciare pienamente il concetto di economia circolare. Ciò implica la progettazione di prodotti durevoli, il recupero dei materiali dopo la fine della vita utile e la riduzione degli sprechi.
Negli ultimi anni, Fin Fer ha intrapreso un percorso verso la sostenibilità, attuando una serie di scelte, investimenti e migliorie volte a ridurre la propria impronta produttiva.
Ne abbiamo parlato con Michelangelo Raccio, professore presso l’Università Vanvitelli e consulente di Fin Fer per i sistemi di gestione ambiente, sicurezza e sistemi qualità.
Ecco cosa è emerso.
Parliamo di Economia Circolare e sostenibilità: qual è l’obiettivo oggi di Fin Fer?
Fin Fer sta cercando di ridurre l’impatto ambientale che le attività del suo core business comportano. L’obiettivo è cercare di migliorare il più possibile, sia con interventi organizzativi che tecnologici, quella che è l’impronta ecologica dei suoi stabilimenti.
Quali sono le strategie aziendali messe in campo negli ultimi anni?
In questi ultimi anni, ha lavorato molto sulla tecnologia e sull’organizzazione. L’obiettivo è di evitare o almeno ridurre al minimo gli incidenti di carattere ambientale. Le aziende sono composte da uomini e, lo sappiamo, gli uomini possono sbagliare. Impedire che avvengano incidenti di carattere rilevante è l’elemento principale della sicurezza, relativa alla salute e all’ambiente.
L’azienda sta conducendo attività formative e di sensibilizzazione ambientale?
Più di educazione, possiamo parlare di un training on the job, una formazione continua che si svolge durante le attività lavorative. Questo avviene perché l’impianto organizzativo, ponendo una grande attenzione alle tematiche ambientali e alla sicurezza sul lavoro, sensibilizza continuamente i propri dipendenti. Si tratta di una formazione continua che affianca quella canonica (giornate e ore di formazione), in grado di dare frutti di gran lunga migliori. Le faccio un esempio banale: pensiamo alla separazione dei rifiuti urbani. Si può fare tutta la formazione possibile, ma se non vengono messi i contenitori e corrette continuamente le azioni sbagliate, non si ottengono risultati validi. A livello organizzativo, questo esempio assume una connotazione molto più importante e soprattutto ha un impatto maggiore. Questo atteggiamento rientra in ciò che si chiama “miglioramento continuo”, un concetto che deriva dalla parola Kaizen, tipica dell’organizzazione del lavoro giapponese e che significa “fai le cose meglio di ieri, falle domani meglio di oggi”. Ed è questo il meccanismo utilizzato in Fin Fer per migliorare gli impatti.
In che modo Fin Fer sta adottando principi di economia circolare?
Innanzitutto, attraverso la scelta di aziende e fornitori che applicano i principi di economia circolare. Poi, attraverso il riuso e il riciclo di tutti i prodotti che possono essere riciclati. Come, ad esempio, lo sfrido del ferro. Nello stabilimento di Rotondi, per intenderci, dove vengono costruiti prodotti ferrosi, tutto quello che è lo sfrido viene riutilizzato e rientra nel ciclo di produzione senza venire abbandonato come rifiuto. E questo è uno degli elementi importanti dell’economia circolare.
Come viene monitorata la conformità agli standard ambientali?
In 2 modi: durante l’anno vengono effettuati una serie di Audit interni che consentono il monitoraggio degli andamenti. Una volta l’anno, invece, c’è un audit esterno da parte di un ente di certificazione, nella fattispecie il Bureau Veritas, che effettua un audit generale in azienda. Infine, ci sono gli Organi preposti, come ad esempio l’Arpac, che effettuano il controllo delle emissioni in atmosfera. O ancora, le Asl che eseguono test sulle acque immesse nei canali dopo che sono state trattate.
Quali sono i piani futuri di Fin Fer?
Per quanto riguarda il miglioramento organizzativo non c’è bisogno di un progetto futuro: avviene ogni giorno. A livello organizzativo c’è infatti un’attenzione costante. Da un punto di vista tecnologico, invece, l’azienda si sta organizzando per migliorare gli impatti ambientali attraverso le nuove tecnologie. Si tratta di investimenti importanti, ma che portano notevoli vantaggi: le tecnologie moderne sono più performanti e sostenibili. Un risparmio importante in termini di costi produttivi ma soprattutto di impatto sull’ambiente.