Industria siderurgica italiana

Industria Siderurgica Italiana: sfide e opportunità nella transizione verde

Il percorso dell’industria siderurgica italiana verso la transizione verde è molto chiaro. Nonostante un calo nel 2023 di 21,1 milioni di tonnellate di acciaio in meno, con una flessione del 2,5% rispetto al 2022, il settore continua a registrare un fatturato robusto (stimato tra i 50 e i 60 miliardi di euro annui) e un percorso definito verso la decarbonizzazione.


Uno spaccato sulla situazione dell’industria siderurgica italiana lo ha dato Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, durante l’apertura dei lavori dell’Assemblea pubblica 2024 dell’associazione che si è tenuta a Vicenza nel mese di settembre. Ecco cosa è emerso.

Industria siderurgica italiana: un quadro green in evoluzione

Stando a quanto affermato da Antonio Gozzi, l’elettrosiderurgia italiana è prossima alla neutralità carbonica, almeno per quel che riguarda lo Scope 1, le emissioni di gas serra prodotte direttamente da un’azienda.
Restano ancora da risolvere alcuni piccoli nodi: “Siamo impegnati a risolvere le residue problematiche legate a piccole emissioni ancora presenti nei forni elettrici e a quelle, seppur limitate, derivanti dall’uso di gas naturale nei forni di riscaldo dei laminatoi. A questo scopo, stiamo lavorando su soluzioni come il biometano e l’idrogeno. L’energia elettrica che acquistiamo dalla rete riflette il footprint carbonico della produzione nazionale, e solo un terzo di essa proviene da fonti rinnovabili”.


Per raggiungere l’impegnativo obiettivo del “net zero” è però necessario un impegno da parte delle aziende in impianti per la produzione di energia rinnovabile.
Un impegno che la nostra azienda ha già abbracciato da alcuni anni, investendo in impianti fotovoltaici per l’autosostentamento green delle attività produttive all’interno dei nostri due poli presenti in Campania.

Siderurgia italiana ai vertici europei per decarbonizzazione e circolarità

Stando a quanto emerge dal Rapporto di Sostenibilità 2023 presentato da Federacciai durante l’Assemblea, l’Italia è il primo mercato Ue per produzione di acciaio da forno elettrico e primo Paese del G7 in termini di produzione pro-capite. La siderurgia italiana, inoltre, è al vertice europeo per decarbonizzazione e circolarità. Il settore ha infatti registrato una riduzione delle emissioni di CO2 del 60% dal 1990 e i consumi energetici del 33% dal 2000, posizionandosi con un’efficienza migliore del 40% rispetto alla media europea.
Non solo: oltre l’85% dell’acciaio prodotto in Italia deriva dal riciclo del rottame ferroso, dimostrando il ruolo centrale della circolarità nella decarbonizzazione.


Un aspetto critico per la siderurgia rimane però il costo dell’energia.

Le aziende italiane continuano, infatti, a pagare prezzi dell’energia elettrica significativamente più alti rispetto ai concorrenti europei. Nel 2023, mentre le imprese energivore tedesche pagavano in media 65 euro/MWh, in Italia i costi superavano i 110 euro/MWh. Questa disparità crea uno svantaggio competitivo che richiede attenzione e interventi mirati.

Industria siderurgica italiana: guardando al futuro

Come Fin Fer, crediamo che il futuro della siderurgia italiana passi attraverso l’innovazione continua, l’efficienza energetica e l’impegno verso la sostenibilità. Stiamo investendo in tecnologie all’avanguardia per migliorare i nostri processi produttivi e ridurre ulteriormente il nostro impatto ambientale. Uno dei primi step della nostra azienda è stato la sostituzione dei carrelli alimentati a diesel, con quelli a energia elettrica. Energia generata in maggioranza (più del 60%) da un impianto fotovoltaico installato nelle vicinanze degli stabilimenti.


Non solo. Negli ultimi anni, abbiamo portato avanti politiche aziendali sempre più vicine ai concetti di economia circolare, come la scelta di aziende e fornitori che producono a partire da materiale riciclato e il riuso e il riciclo di tutti i prodotti che possono avere una seconda vita come, ad esempio, lo sfrido del ferro prodotto nei nostri stabilimenti.


Siamo ottimisti sul futuro dell’industria siderurgica italiana e continuiamo a lavorare per un’industria più verde, efficiente e competitiva, pronti ad affrontare le sfide e cogliere le opportunità che il futuro ci riserva.